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Commodo: L'Imperatore Romano Tra Storia e Leggenda


Commodo, conosciuto ufficialmente come Lucio Elio Aurelio Commodo Augusto, nacque il 31 agosto 161 d.C. ad Anzio, una città vicino all'odierna Roma. Figlio di Marco Aurelio, l'ultimo dei cosiddetti "Cinque Buoni Imperatori", Commodo salì al trono romano dopo la morte di suo padre nel 180 d.C. La sua figura è stata al centro di molte narrazioni e dibattiti, a causa della sua controversa gestione del potere e delle sue eccentricità che colpirono tanto il Senato quanto il popolo romano.



La Giovinezza e l'Ascesa al Potere


Commodo fu educato con grande cura, ricevendo una formazione sia militare che accademica, adatta a un futuro imperatore. Era stato nominato Cesare già a 5 anni e diventò augusto e co-imperatore al fianco di suo padre nel 177 d.C., a soli 16 anni. Tuttavia, diversamente dal suo saggio e risoluto padre, Commodo non sembrava avere un'inclinazione naturale per le responsabilità politiche e militari. Gli storici antichi suggeriscono che Marco Aurelio sperasse che la sua presenza come co-reggente avrebbe temperato le inclinazioni meno ortodosse del giovane figlio.



Il Regno di Commodo


Il regno di Commodo segnò l'inizio di un'epoca di instabilità politica per l'Impero romano. Appena prese il potere, decise di tornare a Roma, interrompendo le campagne militari sul fronte danubiano portate avanti da suo padre. Questa mossa fu vista da molti come un gesto di debolezza e smobilitazione delle conquiste precedenti. Inoltre, non curò particolarmente l’amministrazione dell'impero, preferendo delegare i compiti più ardui ai suoi favoriti.



Una Personalità Controversa


L'imperatore Commodo è noto per la vita lussuosa e la passione per i giochi gladiatori. A differenza di qualsiasi altro imperatore romano prima di lui, Commodo non si limitò ad assistere ai giochi ma partecipò attivamente combattendo nell'arena, travestito da gladiatore. Questo comportamento suscitò critiche feroci da parte del Senato, che vedeva tali gesti come una degradazione della dignità imperiale. L'imperatore si considerava un reincarnazione di Ercole, dichiarando se stesso come "l'araldo degli dei". Queste azioni furono viste come segno di mania di grandezza e furono profondamente impopolari tra le élite romane.



Conflitti e Complotto


Durante il suo regno, Commodo affrontò diversi complotti orditi contro di lui, riflettendo la sua crescente impopolarità. Il più significativo fu il cospiracy del 182 d.C., guidato dall'ombra di sua sorella Lucilla. Sebbene il complotto fallì, confermò i sospetti di Commodo verso il Senato e portò a una serie di purghe e giustizie sommarie. Questo senso di paranoia si accentuò nel tempo, causando ulteriori esecuzioni e deteriorando ulteriormente il rapporto con i senatori e altri membri del governo.


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